martedì 9 marzo 2010

Il Sole 24 Ore - Vendola in testa di quattro punti

N ichi Vendola fu la grande sorpresa delle elezioni regionali del 2005. Quando scese in campo pochi pensavano che un esponente di Rifondazione comunista avrebbe potuto diventare presidente della regione Puglia. Invece prima prevalse su Francesco Boccia nelle primarie della coalizione di centro-sinistra e poi – evento ancora più inatteso – sconfisse Raffaele Fitto che era il presidente uscente e che nelle elezioni regionali del 2000 aveva battuto il candidato del centro-sinistra con un distacco superiore ai dieci punti percentuali. Sono passati cinque anni e il copione potrebbe ripetersi. Anzi, in parte si è già ripetuto perché di nuovo il Pd ha voluto le primarie per bloccare la ricandidatura di Vendola e di nuovo ha ripresentato in campo quel Boccia che Vendola aveva già sconfitto nel 2005. E di nuovo Vendola ha vinto, anzi stravinto. Adesso manca l'ultimo atto. A giudicare dai dati del sondaggio Ipsos-Il Sole 24 Ore Vendola ha buone possibilità di farcela anche questa volta. Nella stima delle intenzioni di voto il suo vantaggio sul candidato del Pdl, Rocco Palese, è di quattro punti percentuali. Non sono molti ma neanche pochi. Soprattutto c'è da dire che questo dato si inserisce in un quadro complessivamente più favorevole a Vendola che a Palese.


Dei due candidati maggiori il presidente uscente è decisamente quello che gode di una maggiore notorietà. Tutti lo conoscono mentre solo il 69% degli elettori del Pdl dice di conoscere Rocco Palese. Anche la terza candidata, Adriana Poli Bortone, è più conosciuta di Palese. Questo deficit di riconoscibilità si accompagna ad un minor gradimento relativo. Il 56% degli elettori ha dichiarato di gradire Vendola come presidente della regione. Per Palese il dato è il 22 per cento. Anche in questo caso la Poli Bortone è messa meglio del candidato del Pdl visto che il 33% le dà un punteggio positivo. Scomponendo questi dati in base alle intenzioni di voto si coglie un'altra differenza interessante tra i due candidati maggiori. Vendola, che non va dimenticato è un esponente di un partito di sinistra, ha un gradimento molto elevato e quasi unanime tra gli elettori del Pd (93%) mentre tra gli elettori del Pdl Palese si ferma al 65. Ancora più interessante è constatare come il 43% degli elettori della Poli Bortone dica di gradire Vendola contro il 22% che si esprime a favore di Palese. Questa per Vendola rappresenterebbe un'opportunità se dovesse prevalere la logica del voto utile. Il sistema maggioritario tende a polarizzare la competizione sui due candidati con possibilità di vittoria. Per questo i consensi alla Poli Bortone sono scesi dall'inizio della campagna elettorale e per questo potrebbero esserci altre defezioni.
E poi ci sono i cattolici. Tra quelli impegnati, che vanno a messa tutte le domeniche e fanno volontariato, il 55% dà un giudizio molto positivo su un candidato di sinistra e omosessuale. E lo stesso vale tra i cattolici praticanti assidui. Insomma all'elettorato cattolico il presidente uscente decisamente piace. E anche questo spiega la sua capacità di catturare voti moderati a dispetto della sua collocazione politica di sinistra.
È chiaro che grado di conoscenza e livello di gradimento sono collegati. Palese sconta sicuramente il fatto di essere meno conosciuto e quindi anche per questo meno gradito. Ciò non toglie però che tutto questo ha dei riflessi sul voto, sebbene non sono deducibili meccanicamente. Infatti partendo da questi dati ci dovremmo aspettare che il distacco tra Vendola e Palese fosse maggiore. E invece è solo di quattro punti. È evidente che nelle elezioni pugliesi, così come nelle altre regioni, contano anche altri fattori. Infatti, da una parte ci sono i candidati locali e dall'altra i partiti e gli schieramenti nazionali. Come candidato Vendola gode di un chiaro vantaggio competitivo sul suo avversario per quello che è e per come viene percepito. Un candidato diverso che piace a sinistra come a destra, ai cattolici e ai non credenti.
Ma è anche il candidato di uno schieramento che in Puglia e nel resto del paese è in difficoltà dopo le elezioni politiche del 2008. Allora il Pdl ottenne da solo il 45,6% dei voti contro il 31% del Pd. A livello di schieramenti finì che Pdl, Udc e Mpa arrivarono al 55,3% dei voti contro il il 38.6% di Pd, Idv e Sinistra arcobaleno. Alle elezioni europee del 2009 per il centro-sinistra è andata un po' meglio: Pd, Idv, Sinistra e libertà, Prc e i radicali sono arrivati al 42,4 per cento. Ma Pdl e la Destra da soli hanno preso il 46,3% e l'Udc il 9,1 per cento.
Dal 2008 in poi la tendenza è stata favorevole al centro-destra. Proprio per questo motivo la stima Ipsos sulle intenzioni di voto ai partiti è interessante. Sembra indicare una inversione che in parte può essere dovuta all' effetto Vendola ma potrebbe anche essere il risultato di un mutamento del clima di opinione. A livello di voto alle liste il vantaggio della coalizione che sostiene Vendola oggi è minimo – 46,3% contro 43,9 – e la percentuale di astenuti, indecisi eccetera è molto alta visto che arriva al 45,7% degli intervistati. Ma l'inversione di tendenza rispetto al passato recente resta significativa. Anche per questo motivo le chance di Vendola sono buone.
Resta da fare una ultima osservazione alla luce dei dati di questo sondaggio. Come sarebbero andate le cose se la Poli Bortone fosse stata la candidata unica del centrodestra appoggiata anche dall'Udc ? Va da sé che è impossibile prevedere con certezza l'esito di una sfida Vendola-Poli Bortone ma una cosa è sicura Vendola deve ringraziare Fitto per aver convinto Berlusconi a recedere dalla sua intenzione di candidare la Poli Bortone sotto la bandiera del Pdl. Se vincerà lo dovrà anche a questo.

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